Storia di una Madre

Aka B e l’ossessione dell’anima. Si misura tutta la coappartenenza del dentro al fuori e del fuori al dentro nella vitale disperazione dei corpi. Essi stessi, i corpi, logogrammi del dolore. E’ un mondo intero a dipingere il dolore incontrovertibile; il volto sfigurato della madre di un fiore rapito, la secca geometria di aberranti prospettive sugli/degli interni senza via d’uscita e la sapiente e poetica colorazione dell’incolore. Aka B aggiunge dolore all’insolita fiaba di Andersen, è più preciso, più attento. Occhi fissi sull’orrore senza consolazione. Bocche che son morsi di denti che son lame. La scelta del pittogramma è geniale e mirabile nella realizzazione, a fare del dire un vedere del dolore. E la fiaba della madre che volle strappare il suo proprio figlio alla morte diventa un grido di vetro tra pietre di luna.
di Dimitri Welponer