RUBENS

Progetto Stigma: parte il preorder di “Rubens” di Cammello, AkaB e Spugna


Allo scoccare della mezzanotte è iniziato il preorder del nuovo volume sul sito di Progetto Stigma, il quarto nato dalla collaborazione fra il collettivo e Eris Edizioni.
Si tratta di Rubens di AkaB, Cammello e Spugna, un volume che vede confrontarsi e collaborare tre dei pesi massimi del fumetto italiano che insieme ci racconteranno una straziante storia d'amore e nazi clown.
Prenotando ora il volume inoltre avrete diritto a una copia dell’esclusivo contenuto editoriale Storia di un cadavere del duo Cammello e Nova, un fumetto aggiuntivo disponibile solo per chi avrà acquistato il fumetto tramite preorder.
Rispolveriamo ancora una volta alcuni punti importanti di Progetto Stigma:
-Lo speciale Storia di un cadavere lo si può avere solo ed esclusivamente con l’acquisto tramite preorder. Scaduto il preorder non sarà possibile recuperarlo in alcun modo.
-Verrà distribuito canonicamente (librerie e fumetterie) solo Rubens.
-Il 30% su tutto il venduto in preorder verrà dato agli autori. Chi usufruisce della prevendita, dunque, non solo riceverà un prodotto aggiuntivo esclusivo, ma supporterà ancora maggiormente l’autore.
-La collaborazione tra Stigma ed Eris non è un patto commerciale né (solamente) distributivo-logistico ma un ulteriore e naturale passo verso l’eliminazione di quelle normazioni editoriali che rischiano di appiattire e compromettere i diversi modi di fare fumetto.
Il preorder sarà disponibile fino al 19 Ottobre, per evitare ulteriori spese di spedizione, abbiamo pensato di dare la possibilità a voi lettori di prenotarlo sul sito di Progetto Stigma per poi venire a ritirarlo allo stand Eris durante Lucca Comics 2018. Inoltre le spese di spedizione saranno gratuite superando i 35€ di spesa all’intero dello shop di Progetto Stigma.

EDEN 1.0


Nell’estate del 2012 stavo lavorando a una versione illustrata e senza parole di STORIA DI UNA MADRE di Hans Christian Andersen. Ricordo che nelle pause tra una tavola dolente e l’altra, mi spostavo dallo studio alla sala per distrarmi con della tv satellitare spazzatura. Nello specifico seguivo dei predicatori fondamentalisti battisti (avventisti del settimo giorno) che televangelizzavano la resurrezione cristocatodica con i capelli finti. Mentre li ascoltavo delirare infervorati dalla messa inscena uno di loro disse che EDEN in ebraico significa RECINTO.


Quella è stata la scintilla divina che ha dato vita a questo breviario della PRE creazione.
Ho preso dei fogli e ho iniziato a disegnare la noiosa vita di questi due cosini che blaterano nel nulla.
Lo considero il fratello tipo Caino e Abele di POP! 
Un libro sulla vita ascensionale dei palloncini uscito per la Grrrzetik nel paleolitico.
Stessa fluida modalità da buona la prima e zero pretese.



Libri che si fanno da soli senza motivo.

Poi Succede che DePica decide di stamparne 100 copie per il mio 42° compleanno (l’universo e tutto quanto).
Quindi ora potete averlo anche voi scrivendo qui: akab23@gmail.com
e vi spiego tutto con una esauriente risposta copia e incollata.



Estratto dall'Introduzione della Darkam:

"In un inno stravolto al potere della sacra dualità, questi esseri prima-dei-primi,  esplorano dilemmi esistenziali con l’illuminato pragmatismo di un bambino di cinque anni.
Intanto “Quello di Sopra” e “Quello di sotto” giocano a scacchi.

Cinismo esilarante e grafica minimale esaltano la narrazione e il tratto spietato di AkaB  rifugge piacevolmente ogni virtuosismo e arriva dritto al punto:

Amore.
Merda."


Titolo: EDEN 1.0
Autore: AkaB
Intro: Darkam
Pagine: 84 b/n 
Formato: 14 x 21 brossura 
Tiratura: 100 copie 
Prezzo: 12 Euro spese di spedizione e dedica con sketch svogliato incluse
Info: akab23@gmail.com

QUINDI SI, STA FUNZIONANDO

Trascrizione intervista skype ad AkaB per progetto d'esame di Bbra Io

So che Stigma è un progetto che avevi in testa da un pezzo. Mi racconti da cos'è nato e come sei riuscito a metterlo in pratica? Quando hai capito che era arrivato il momento di dare il via al progetto?

La nascita di Stigma è legata al mio percorso creativo. Già al liceo artistico, nei primi anni novanta, con alcuni compagni di scuola abbiamo iniziato ad autoprodurre le nostre cose attraverso un progetto che si chiamava Shok Studio. Questa esperienza è durata cinque anni, durante i quali siamo riusciti a vendere bene i nostri fumetti non solo in Italia, ma anche alla Dark Horse negli Stati Uniti. Poi, in un momento di massimo successo, ci siamo divisi come succede a certe boy band. Lo capisco solo ora, ma eravamo semplicemente tutti troppo giovani per investire in una cosa del genere. A vent'anni non sei un bambino, ma ci sono ancora molte cose che non hai messo bene a fuoco.
Poi per alcuni anni mi sono dedicato ad altre cose, ho smesso di occuparmi di editoria, mi sono dedicato al cinema e mi sono trasferito in Islanda dove ho vissuto per un anno.
Nel 2010
Alberto Ponticelli mi ha chiesto di fare un libro collettivo, che poi sarebbe diventato Le 5 Fasi, con una logica di spirito di gruppo simile a quella che c'era con lo Shok Studio. Con un po' di difficoltà abbiamo messo insieme quello che sarebbe diventato poi il Collettivo Dummy, scegliendo elemento per elemento tra chi ci sembrava più adatto alla sensibilità non solo artistica, ma anche umana, e abbiamo aperto uno di quei gruppi chiusi su Facebook. Per due anni ci siamo sentiti parlando di questo libro specifico, ma si parlava anche di altri argomenti, tra cui molto di editoria. Il libro è uscito nel 2012, è andato benissimo e da allora abbiamo mantenuto aperto il gruppo. L'anno successivo ci siamo ritrovati tutti a Lucca, ciascuno con il proprio libro pubblicato da case editrici più o meno grandi (Coconino Press, Grrrzetic, Lion, Logos) e lì ho pensato: ma perché invece di sparpagliarli e farli produrre da diversi editori non li facciamo noi? Il seme vero di Stigma è nato in quel momento lì, ma nasce anche da un passaggio ulteriore: l'esperienza de Le 5 Fasi ci aveva insegnato che ci sono degli autori che sono all'interno di un percorso per cui hanno imparato ad autogestirsi. Non ce l'ho con la figura dell'editor, sarei un pazzo visto che è quello che sto facendo con Stigma. Penso sia una figura fondamentale ed è importante che ci sia qualcuno che abbia uno sguardo esterno, ma questa cosa noi l'abbiamo fatta in maniera naturale tutti insieme durante la lavorazione del libro e ha funzionato molto. Ha creato un lavoro molto organico pur essendo fatto da persone diverse, è stato quasi un miracolo. Questo mi ha fatto capire che gli autori con uno sguardo critico, riescono a capire da soli le cose positive e le cose negative di un'opera, ma non della propria. Stigma ha messo insieme un gruppo di persone con questo tipo di atteggiamento. Lavorare con un solo editor è un po' come giocare a tennis, mentre noi ora stiamo giocando a rugby. Ovviamente ci si scontra, ma tutte le volte che ci confrontiamo la media di quello che salta fuori porta sempre ad una conclusione che mette d'accordo tutti e questo porta delle migliorie ai progetti.

Quindi Stigma nasce da un gruppo di autori già ben consolidato. Come sono arrivati gli esordienti a Stigma?

Ai sette membri del collettivo se ne sono aggiunti altri otto. Da quando è partito Stigma mi sono arrivate una cinquantina di proposte di libri. Sto leggendo tutto, prendo in considerazione anche le cose che mi sembrano più assurde e lontane, non si sa mai. Di queste proposte, per ora, una sola è entrata ufficialmente nel catalogo: quella di Marco Gnaccolini e Cosimo Miorelli, una coppia di autori che sta lavorando insieme ad un libro per me spettacolare. Ce ne sono altre due in forse, il resto sono tutti dei no. Gli altri autori si sono aggiunti un po' in maniera naturale. Cammello ad esempio mi aveva chiesto di scrivere una storia breve per Tumorama già a suo tempo. Mi sono fatto prendere la mano e la storia è diventata di 70 pagine. Di Jacopo Starace ho visto in rete delle tavole che mi sembravano interessanti e gli ho chiesto di mandarmele. Anche Luca Negri l'ho cercato io, su segnalazione di Tiziano Angri. Insomma, le cose sono successe in maniera naturale, ma non casuale. 




Il Progetto è stato presentato per la prima volta al BordaFest nel 2017 e la collaborazione con Eris è nata subito dopo.

Esatto, è successo tutto un po' a cavallo di quell'evento. Ti racconto anche l'aneddoto: io avevo iniziato a lavorare al catalogo insieme a tutti gli altri autori. Un giorno viene a casa mia un'amica, una specie di astrologa, e mi racconta di due pianeti nuovi: X e Y. Quello X, in realtà, è stato battezzato Eris. Mi ha parlato così tanto di questo pianeta che appena è uscita di casa mi son detto: mando il catalogo alla Eris. Loro mi hanno risposto entusiasti tipo un minuto dopo.  Quando ho iniziato con Stigma, nella mia mente speravo che si sarebbe potuta venire a creare una situazione del genere, ma non sapevo come. Il tipo di meccanismo che potevo garantire a Stigma era tutta la parte online: la prevendita, il sito internet ecc. Per le questioni legate alla percentuale molto alta che diamo all'autore, che è del 30%, avevo escluso la distribuzione, che prende il 60%, quindi non avrei potuto proporre un'offerta così alta. Poi sono comparsi loro, che portano i nostri prodotti in libreria e ci danno totale fiducia e totale carta bianca. Con molte delle realtà editoriali per cui ho lavorato negli anni sono arrivato allo scontro, vuoi perché non capisco la loro strategia economica, perché non mi piace la loro pubblicità o per qualsiasi altro motivo. Con Eris invece mi sono trovato proprio umanamente, mi sembra incredibile che esistano.

Ci sono oggi in Italia dei progetti editoriali o delle case editrici che in qualche modo sono affini a Stigma?

Credo che attualmente Stigma sia un progetto abbastanza unico. Ci sono però alcune case editrici che sento
vicine come spirito, anche se comunque stanno facendo cose molto diverse. Mi piace la Hollow Press di Nitri, che ha pubblicato anche Spugna e quindi c'è comunque un collegamento con Stigma. Mi piace molto Canicola di cui apprezzo la coerenza, in più ha pubblicato alcuni tra i libri più belli che abbia mai letto. Sono un fan sfegatato de L'uomo senza talento di Tsuge e de La morte alle calcagna di Marko Turunen. Mi piacerebbe dirti che sento delle affinità con la nuova Coconino, ma a parte Anubi, per ora, non sto capendo bene le altre scelte.

Per chi acquista i volumi durante il periodo di prevendita online è previsto uno Special in omaggio che non potrà ricevere in nessun'altra maniera, il che mi ha fatto pensare a qualcosa di simile al Prima o Mai.

Diciamo che non c'entra in maniera diretta. Nel momento in cui è nato Stigma ci si interrogava costantemente su come fare le cose nel migliore dei modi. In quella situazione lì mi sono fatto una scheda mentale delle cose migliori che ho visto in giro, infatti più che dire che Stigma sia un meccanismo nuovo è giusto dire che sia un ibrido tra tante cose. Ti faccio un esempio: il discorso della percentuale alta viene dalla mia esperienza in Shockdom. Nel caso del mio contratto specifico non era previsto un acconto, ma mi garantiva una percentuale del 20%, che è più del doppio del normale. Con Stigma quindi abbiamo deciso di portarla al 30%.
Da
Ratigher l'idea del preorder, che comunque è legata alla cultura del crowdfounding che nasceva in quel periodo. La cosa più importante dell'esperienza di Prima o Mai è che ha funzionato in termini di numeri e questo può avermi dato un po' di fiducia nel farlo, ma quello di Stigma è un meccanismo diverso.

Quello del fumetto è ormai un mercato in espansione anche in Italia, basta pensare ai colossi dell'editoria italiana che hanno dato il via alle proprie collane a fumetti. E' un bene o un male?

Come tutte le cose è entrambe e nessuna delle due. Ovviamente ciascuno ha il suo punto di vista. Quello che noto è che si sta alzando il livello di percezione del fumetto, che è quello che a me interessa di più, ovvero: anche visto da fuori non è più una roba per ragazzini, o per soli maschi. Avendo iniziato da molto giovane, ti assicuro che non solo tutti i lettori erano maschi, ma anche tutti gli autori. Adesso giustamente le cose sono cambiate e per me significa molto. Significa che il mezzo sta cambiando, sta diventando più adulto e anche più universale. Se prima parlavi solo di frustrazioni maschili e di ragazzini che sognano di diventare supereroi o uomini d'azione, adesso il fumetto, come la letteratura o il cinema, parla di qualsiasi cosa a chiunque e questo è bellissimo. In termini di effettivo funzionamento di vendita ho l'impressione che le grosse realtà editoriali rischino di fare dei passi falsi perché stanno cercando di sfruttare un trend e non hanno un'effettiva esigenza di pubblicare fumetti. In più pubblicano di tutto, non c'è una linea editoriale. So che le grosse case editrici ragionano in altri termini, ma mi sembra una politica che non può portare buoni risultati in nessuna maniera.




Vedo che ad agosto c'è in programma l'uscita di un volume antologico che coinvolge tutti gli autori di Stigma a tema Prigionia ed evasione in occasione dello Sputnik Festival. Me ne parli?

Allo Sputnik Festival dell'anno scorso abbiamo parlato molto del tema dell'intrattenimento e sul bisogno di evasione, tipico dei fumetti. Intrattenimento significa trattenere dentro. Questo bisogno di evasione implica che tu sia prigioniero, altrimenti non avresti bisogno di evadere. Viviamo in una realtà così deludente che abbiamo continuamente bisogno di distrarci con altre storie. Contemporaneamente c'è un aspetto positivo. Noi abbiamo bisogno di storie e ce ne sono alcune che ti migliorano la vita. 

A sei mesi dalla nascita del Progetto si può dire che Stigma ed Eris stiano realizzando le proprie aspettative?

Per esperienza ho imparato che è meglio non aspettarsi mai niente, è la ricetta per non essere delusi. Ovviamente i nostri calcoli li avevamo fatti, anche per capire la cifra minima in cui Stigma avrebbe funzionato. Diciamo che siamo sopra quella cifra e che quindi si, sta funzionando.


PROGETTO STIGMA + ERIS EDIZIONI

Sul finire del 2017 molti sono stati gli annunci di nuove realtà pronte a lanciarsi nel campo dell’editora a fumetti sul nostro territorio, ma uno di questi in particolare ci ha fatto drizzare le orecchie: l’entrata in scena di Stigma, progetto ambiziosissimo che annovera fra i suoi membri AkaB, Marco Corona, Luca Negri, Dario Panzeri, Alberto Ponticelli, Spugna e molti altri. 
Siamo lieti di annunciare una collaborazione a lungo termine fra noi di Eris edizioni e il Progetto Stigma, collaborazione che nasce dalla stima reciproca e dalla accorata approvazione del lavoro svolto da entrambe le parti.
 Non vediamo l’ora di rivelarvi molto altro ancora quindi restate sintonizzati, il 2018 sarà un anno ricco di novità…

Eris edizioni e Progetto Stigma insieme: gli autori fanno la rivoluzione
Dal 23 febbraio al 31 marzo il primo preorder per “Èpos” di Marco Galli

Progetto Stigma e Eris Edizioni annunciano una nuova collaborazione, che nasce da una chiara comunione d’intenti e da una specifica visione del fare fumetto. Non una partnership commerciale ma un incontro tra il percorso di ricerca artistica portato avanti da Eris, giovane ma agguerrita casa editrice già vincitrice di numerosi premi, e il neonato Progetto Stigma, etichetta selvaggiamente autogestita che restituisce agli autori il totale controllo sul proprio lavoro. Ogni libro vivrà un periodo di pre-order grazie al quale sarà possibile ottenere in contenuto editoriale speciale in esclusiva.
L’IDEA
L’idea alla base è molto semplice: Eris Edizioni diventa complice del Progetto Stigma, supportandolo nell’arrivo in libreria e fumetteria e inserendone le opere in catalogo non come semplice collana, ma in qualità di vera e propria costola separata. Eris supporterà il Progetto Stigma nella pubblicazione di 4 volumi l’anno, lasciandogli totale indipendenza di scelta e di progettazione.
LA PREVENDITA
L’uscita di ogni volume sarà preceduta da un periodo di prevendita online: chi acquisterà in preorder riceverà anche uno special, un contenuto editoriale dello stesso autore distribuito esclusivamente con la prevendita. Terminata la prevendita, il contenuto speciale non sarà più acquistabile o reperibile.
Il primo libro sarà “Èpos”, incluso nel prezzo di copertina ci sarà lo special “Le incredibili avventure di Brodowsky” sempre di Marco Galli. Le copie vendute in prevendita saranno inoltre numerate a mano.
Il preorder sarà attivo dal 23 febbraio fino al 31 Marzo al link
http://progettostigma.com/buy/
LA DISTRIBUZIONE
Terminata la prevendita online ed evasi gli ordini, il volume uscirà in libreria allo stesso prezzo di copertina del preorder. Eris, inoltre, supporterà il Progetto Stigma anche alle fiere e agli eventi.
L’AUTORE AL CENTRO
Eris e Stigma riconosceranno una grossa fetta delle vendite a chi il libro la fa materialmente: il 30% su tutto il venduto in preorder verrà dato all’autore. Da sempre Eris antepone le esigenze artistiche a quelle di mercato: la collaborazione con Stigma è un ulteriore e naturale passo verso l’eliminazione di quelle normazioni editoriali che rischiano di appiattire e compromettere i diversi modi di fare fumetto. Chi usufruisce della prevendita, dunque, non solo riceverà un prodotto aggiuntivo esclusivo, ma supporterà ancora maggiormente l’autore.
CATALOGO
I primi 4 libri di Progetto Stigma che vedranno la luce nel 2018 sono:
Èpos di Marco Galli (uscita prevista: aprile).
Storie di uomini intraprendenti e di situazioni critiche di Luca “Regular Size Monster” Negri (uscita prevista: giugno).
Perso nel bosco di Dario Panzeri (uscita prevista: settembre).
Rubens di AkaB, Pablo Cammello e Spugna (uscita prevista: novembre).

LETTERA A UNA RAGAZZA VIZIATA























NOVE DOMANDE ACCADEMICHE

Tesi Accademia di Belle Arti
AUTOPRODUZIONE E MERCATO EDITORIALE
Intervista a AkaB

Giovanni Saladino


1) Con l’avvento dei social come e quanto è cambiata la figura del fumettista/illustratore?

I disegnetti funzionano bene su i social, quindi ora molti più autori si sentono sto cazzo.

2) Il mondo del lavoro e del web richiede sempre di più un creativo con molte competenze secondo la sua esperienza è meglio essere poliedrici o conoscere alla perfezione un solo strumento?

Essere poliedrici alla perfezione.

3) Pregi e difetti (lavorativamente parlando) dei social network?

Quelli che conoscono davvero il meccanismo criminale dietro ai social, non lo usano e lo vietano categoricamente alle persone che amano.
Detto questo, si, li si può sfruttare per bieche ragioni commerciali.

4) Quali sono i consigli che darebbe ai nuovi artisti che volessero iniziare la professione
artistica dell’illustrazione e/o del fumetto?

I consigli non servono, tanto è talmente un percorso lastricato da delusioni che sarà già quella la vera selezione.
Se reggi tot tempo, sei tagliato per questa follia.

5) Vantaggi e svantaggi dell’autoproduzione?

Evitando delle risposte “elenco della spesa” ti dico che è meglio pagarsi da soli le bollette che farsi aiutare ancora da i parenti.
Il tempo della paghetta è finito da un pezzo.

6) Vantaggi e svantaggi nell’avere un editore?

Dipende semplicemente da che indole uno ha. Io sto meglio senza nessuno che mi faccia da
tutor, a molti altri serve. Poi ancora più nel dettaglio per me dipende anche da libro a libro.
Certi figli e meglio crescerli a casa, altri, mandarli in collegio. 

7) L’importanza delle fiere, e del presentare un proprio prodotto nel mondo off line.

Diosanto. Off line è una parola spaventosa per indicare la realtà.
Come autore le fiere hanno senso se servono per fare nuovi incontri e far nascere delle idee.
Come editore l’approccio non è molto diverso da quello che gestisce il bar e vende panini.
Fare cassa.

8) Quanto ha inciso Amazon nel mondo del fumetto e dell’illustrazione?

Non compro su Amazon, quindi non ne so niente.
Da quel poco che ho capito è un altra specie di mafia che va a fare concorrenza sleale soprattutto alle piccole realtà.
Ma il pesce più grosso mangia sempre quello più piccolo.
Non è neanche ingiusto, è la natura.
Sogno cmq un futuro in cui gli intermediari siano tagliati fuori il più possibile.

9) L’edicola è morta?

Speriamo.