“Mai fu divertente; storie di vino scadente e di ragazze del 1982 ricoverate per “L’ E-patite” in una Milano merdosa con i tram e l’Autunno buio che portava le sue candeline e i suoi spiriti nella mia cartella senza pace; i dischi dei “Dead Kennedy’s” e i polverosi narghilé di mamme e papi altrui, Alberto Camerini, un odio indistinto mi provocava il non avere un posto, l’essere lì in mezzo. Ristretti sono i miei parametri nel calcolare il bene. Desiderio e Paura mi muovono come marionetta, e libero da entrambi non andrei certo a far mostre o niente. Forse vagherei lungo i laghi, ricordando che lì ci fu il mondo che per me era bello, con le canzoni di Pupo che echeggiavano giù per le rive, e mio padre che pescava; che, se volevo, mi comprava un “Kriminal”.
Le notti erano piene di pesci.”
Alessandro Baggi