Capitano... mio Capitano....
Al solito in difetto, poichè se a: "a pronto comando, pronta risposta!" io
tendo alla differita. Infatti rispondo il giorno della festa della Repubblica a una domanda
del 30 Maggio... e vabbè... diciamo che è prassi e fingiamo che la risposta sia giunta
in un tempo accettabile.
"e cosa ne pensò?"
Che risposta vuoi?
Ti darò una risposta sintetica, tipica della menzogna sociale, scontata e dovuta nella forma:
"Bello! :D"
Poi te ne darò una decisamente più personale, altrettanto sintetica (perche ci sarebbe da dire molto di più)
e assolutamente più sincera. Naturalmente dovrai perderci più tempo... quindi se non ne hai, limitati a prendere per
buona la prima. Eccola:
Difficile a dirsi... per formulare una valutatione più sensata credo che dovrei avere maggiori informazioni.
Inizio col dire che è sicuramente un lavoro di grande qualità e di pregevole fattura, tanto in termini
grafici quanto produttivi.
Essendo io fra le altre cose un grafico industriale, non ho potuto fare a meno di apprezzare l'ottima
qualità di stampa e confezionamento... tanto da passare alcuni lunghi minuti ad analizzarlo
con il lentino, un off-set molto ben gestito su una carta importante. (ricorda Airone dei tempi d'oro!)
Dopo averlo letto (ma in realtà già durante la lettura) sono stato colto da un generale senso di disorientamento.
Quali ne siano i motivi non mi è ancora chiaro e posso solo azzardare delle ipotesi.
Probabilmente questo lavoro parte da criteri comunicativi (solo apparentemente) non lineari, mi spiego meglio:
La struttura a "blocchi" interconnessi dal "basso continuo" del viaggio, genera un percorso
analogo ai "luoghi deputati" delle rappresentazioni religiose, quindi (apparentemente) l'unico elemento
"lineare" è rappresentato dalla disposizione dei bocchi narrativi.
I blocchi risultano estremamente eterogenei, piuttosto "liberi" e personali, se questo
può rappresentare un elemento caratterizzante del prodotto, di contro potrebbe
rendere difficile l'identificazione "paralinguistica" di un ambiente narrativo comune da parte di
chi dovrebbe fruirne.
Altro filo d'Arianna disseminato nelle pagine è "N", il nome dell'ipotetico protagonista...
che in quanto tale (ipotetico) ha la libertà di essere Nessuno e con un gioco pirandelliano
anche Uno, Centomila e quindi Tutti. Nella storia della narrativa, un altro "Nessuno" aveva solcato le onde del viaggio,
fu uno di quei personaggi che accecavano giganti.
In effetti "N" sembra trasformarsi di volta in volta in un'entità distinta e completamente differente,
balzando dalla boxe al cemento-amianto dell' Eternit (o porto Marghera o... ecc.) ed in fine al termine del viaggio, la dissoluzione
che è l'unico atto del presente (veramente presente) fra presente e passato.
Anche all'interno di ogni blocco narrativo vi sono livelli differenti di comunicazione.
L'impressione è che il "patteggiamento" non esista affatto (facendo un parallelismo con le 5 fasi)
e che in realtà ogni altra fase sia assoluta ed estrema, anche il "patteggiamento" è estremo ma si limita
ad una presa di coscienza di una realtà o di una situazione orribile.
Quindi mi è veramente difficile esprimere un giudizio sulle 5Fasi... credo
che sia un tentativo, molto serio, di portare la narrazione sequenziale a livelli diversi da quelli
comunemente apprezzati, partendo da un punto di vista più legato all'arte contemporanea
che alla narrazione classica. (si potrebbe citare D. Lynch).
Quindi mi limito a descrivere le 5Fasi con i seguenti aggettivi:
Difficile
Impegnativo
Interessante
Arguto
Coraggioso
Spiazzante
Pretenzioso
Anarchico
Intelligente
Affascinante
In tre parole "le Cinque Fasi"
Sperando di non essere frainteso o erroneamente pretenzioso,
non sono un grande nella scrittura e nella magica arte dell'oratoria...
Sottolineo che sono impressione assolutamente personali e che poi,
infondo, come si dice in quel vecchio film "L'opinione è come il buco del culo,
ognuno ha la sua!"
Mi interesserebbe sapere cosa ne pensi tu delle 5Fasi...
Saluti, baci, cotillons...
Pitoff®
