GOTT MIT UNS

RR: hola
A: wè, avrò tempi di reazione biblici che sono in ballo con altre 10
cose, come forse anche tu, ma dimmi tutto
RR: una curiosità che c'ho ogni volta che mi tiri in ballo per
bastonare quello che per te è il desertificante mondo dell'ordine
fumettistico costituito (causa che, oltretutto, condivido)
perché io?
 Nel senso... perché non autori che davvero operano solo in seno a un
certo tipo di modo di fare fumetti, lo fanno da sempre e non hanno mai
fatto altro?
A: è una bella domanda, ma forse un po’ retorica (nel senso che io
credo che tu già conosca la risposta)
RR: me ne vengono in mente un paio:
perché io ci sono e quegli autori no
e perché ero quello con il cappello di Pippo
ma se dovesse essere la prima (e lo spero), il fatto che io ci sono
implica già di base che non sono parte di quegli autori a cui ti
rivolgi
A:  cmq, perchè sei in maniera evidente l'esponente più in vista. come
lo è Gipi sull'altro fronte. Tipo roba di archetipi
RR: Sì
posso farti notare che tu non hai idea di quello che faccio? Perché se
io sono l'esponente tipo della Bonelli, allora ci sarebbe da stare
allegri perché per la Bonelli io sono l'alieno
A:  ma parliamoci chiaro, ma di cosa devo parlare con la Barbato? di
biberon? e con Ruju? di salami d'asino?
RR: fermati un attimo
A: fermo sto
RR: te un fumetto di Paola lo hai mai letto? Uno di quelli buoni?
Perché guarda che ha più roba in comune con te, nel sentire, di quanto
ce ne abbia Squaz
A:  allora, su sta cosa preconcetta che io non abbia mai letto niente
di tuo (o bonelli, insomma) ti sbagli
RR:  non m'hai dato modo di pensarla diversamente
ho letto solo attacchi (molti alla persona) e mai critiche
io, se dovessi parlare seriamente di fumetti con te, una critica
strutturata alle cinque fasi ce l'avrei
A: e forse non ti farebbe piacere sentire cosa ho detto subito dopo
aver finito uno dei "vostri" albi in questione
A:  li ho letti proprio di recente
RR: dipende da cosa ma qualsiasi cosa tu possa aver detto, non è che
mi stupirebbe, eh?
A:  ero a casa di una mia amica a vercelli, tipo ritiro, lei colleziona i dylan
insomma mi ci sono messo d'impegno, e ti giuro, anche ben disposto,
perchè io davvero non penso tu sia un fesso.
RR: che albo era?  per curiosità
A:  e ho letto tipo modulo a38
RR:: mmm
A: o un numero insomma
RR: storiellina
A: ma anche quello con carnevali
RR: Mater Morbi
A: yesser
A: insomma, poteva essere, ma non è.
R: ?
A:  poi il fatto di vederci un disegnatore con i controcazzi lo rende
un dylan nello spazio, cioè, sopra tutti gli altri, chiaro
RR: ok, ma io, secondo te, sarei l'establisment (o come cazzo si
scrive che non mi va di aprire google)?
A: cmq, roberto, davvero non credo che il punto sia cosa penso dei
fumetti che scrivi. quella non è roba importante
RR: vengo dal fumetto indipendente, faccio roba che in Bonelli è vista
come storta e strana, continuo a lavorare nel fumetto indipendente, mi
disegno e mi scrivo roba mia
A: io credevo avessi capito che in una maniera sicuramente poco
signorile, "ti ho usato" per smuovere un po il terreno
RR: (concordo, non è quello il punto)
certo che l'ho capito
A:  volevo capire un po’ come siamo messi a livello percezione
nell'ambiente fumettisti
RR:  con i contatti giornalieri del mio blog, è il sistema più facile
per fare casino, ma ha funzionato la prima volta, con Nixon, che non
me lo aspettavo a questa seconda, se non ti do corda, il gioco non
funziona e nemmeno la discussione guadagna in niente
A: e cazzo, sono rimasto molto deluso.  è roba , ancora di bambini che
si parlano alle spalle. oppure finti superiori che giocano all'ignoro.
RR: bravo, hai scoperto l'acqua calda. il fumetto in Italia è un
settore popolato da mezze figure mediocri che non hanno idea di nulla,
che temono il confronto,  che "sono le opere che parlano",  e via di
cazzate del genere, ma quindi?  basta andare a una fiera per capirlo
A:  temo che non ci sia un quindi. ne un assassino
RR: vuoi costruire una discussione?  Facciamo così:  io ti intervisto
sul mio blog che ho un mucchio di domande da farti sulle cinque fasi,
domande vere non la roba comoda e inutile che ci si chiede
normalmente,  (magari sarò più breve che con Sclavi :asd:) e allora,
magari, così possiamo parlare perché se m'attacchi a muso duro, io non
farò mai altro che risponderti a muso duro
A:  certo che si. Anzi, mi sembra sempre la roba migliore. Ma ci sta
anche un po di wrestling mediatico,  cazzo, se non lo sai tu!
RR: sì, ci sta : o forse ci stava, adesso a me ha cagato il cazzo,
anche perché poi mi tocca leggere cose che nemmeno mi irritano ma mi
annoiano soltanto e non sto manco parlando di te in questo caso.
Aggiungo una cosa:
A:  insomma, te lo giuro su Crowley, io prendo per forza di cose con
estrema leggerezza. Quando scrivo cattiverie gratuite di solito sto
ridendo. Ssono le reazioni che mi interessano
RR: leggevo quello che dicevi sulla gente che commenta la mia roba, la
rilimka e via dicendo
RR: ma te pensi che io possa avere una gran stima di un mucchio di
gente che posta sul mio blog o che fa quella roba? che l'unica cosa
che vorrei è vedere addosso a tutti è la maglietta kill your idols di
Axl?
A:  certo che no, ma smarcheti, il punto non sei mai stato tu. Ma loro
(la parola misteriosa voleva essere "smarcati")
RR:  e allora, che ci capo come pupazzetto vodoo o strumento per la
tua campagna? (sì, avevo intuito, sono un desertificatore culturale,
mica scemo)
A: no, chiaro, che a te non deve far piacere. Credo sia un incidente
di percorso. Guarda, una volta a napoli, tipo durante le premiazioni,
ti ho sentite dire una cosa tipo "uso il blog, come quando tiri una
pallina contro il muro per vedere da che parte e come rimbalzerà"
secondo me questa cosa è molto sensata
RR: comunque sia, raccolgo le idee, butto giù in maniera ragionata le
mie perplessità sulle 5 fasi e sul tuo-vostro approccio (anche se, per
me, in quel gruppo coesistono approcci quasi antitetici) e ti mando
qualche domanda,  poi mi rispondi su skype, via mail o dove cazzo vuoi
e vediamo se ne viene fuori una discussione interessante
A: forse un po’ cinica, ma sensata, tutta la rete è uno strumento da
usare. e non rimanerci incagliati.
RR: Assolutamente, concordo, : ma il fatto non è che io mi incazzo
perché cerchi di far rimbalzare la palla su di me,  lo ha fatto gente
più stupida e meno interessante di te il fatto è che se non me lo
strutturi questa roba, non c'è sponda,  se mi dici stronzo, ti
rispondo stronzo e la discussione finisce a prescindere
A: stronzo è sempre un buon inizio per una storia
RR: quello è vero, magari meno una discussione strutturata
A:  cmq attendo le tue questioni, e ti dico subito che mi fa molto
piacere questa apertura. mi auguro di essere al'altezza delle mie
intenzioni (che ti assicuro, sono più che buone)
RR: andata. Torno al mio lavoro da macellatore culturale ma, nel
pomeriggio, mi ci metto
A:  ahahahha! riconoscre il problema è il primo passo verso la
guarigione!! (concedimela)
RR: hahaha,  sì, sì
A: a presto, ordunque
RR:  yep
A:  un’ultima cosa, suppongo tu sappia la mia cattiva abitudine a
buttare scambi privati sul mio stupido blog. Quindi ti chiedo: e se
mettessi queste (poche) parole a mò di teaser di ciò che ci sarà sul
tuo?
RR: sono scritte con il culo ma ok, aspetta,
A: un "anche no" mi andrà benissimo
RR: fammi rileggere se perderò il lavoro
A:  ahahahah!
Ok
dimmi tu
davvero no problem
RR: no, vai tranquillo,  al massimo si offendono i commentatori del
mio blog. Stica. Dai una sistemata ai refusi che mi fa brutto uscirne
come uno affetto da Parkinson alla tastiera
A: ma tanto ognuno dirà a se stesso che non ti riferisci a lui ma agli altri
RR: sì, di solito funziona così
A: fossero consapevoli di essere zombi non sarebbero zombi
RR: ma fossero consapevoli di essere zombi, forse ce ne avrebbero uno
loro di blog, dove dire cose loro, piuttosto che passare la vita su
Facebook a linkare contenuti di altri,ma questo vale in genere, mica
solo per alcuni che postano sul mio blog (ma pure sul tuo, che di
pecore belanti non è che non ne ho viste)
A:  è imbarazzante. Ti giuro, a me mette proprio un senso di disagio,
a prescindere dall'argomento
RR: T'è mai capitato di leggere qualcosa di LEster Bangs? era uno
scrittore, per alcuni una delle migliori penne americane del ventesimo
secolo, che, grossomodo, ha scritto solo recensioni di dischi
A:  è il tipo citato nella guida ragionata al frastuono più assurdo?
si, si. capito chi è, lo conosco poco niente
RR: E' proprio suo (quel libro). in Italia sono usciti due o tre
volumi suoi... lui odiava i Zeppelin. Non per la musica, per per il
rito religioso che erano i loro concerti in cui gli Zeppelin erano i
preti che portavano la voce di dio e il pubblico erano fedeli che la
accoglievano. Lui, adorava Iggy, Raw Power e il punk in genere,  la
comunicazione sullo stesso livello. In teoria, internet questo ci
dovrebbe aver dato. Ma non è così, Il pubblico si pone sempre su un
livello diverso da chi fa, la distanza tra me e chi mi legge, sul web,
è zero ma, nonostante questo, io sono autore e loro pubblico. Forse ti
piacerebbe, ha uno stile di scrittura da delirio e dice sempre cose
intelligenti
A: lo cercherò,  e cmq sfondi porta aperte
RR: a dopo
A: è così in tutti gli ambienti, pensa  ai musei con i critici\preti e
gli artisti morti\santi quelli vivi profeti, ecc ecc..  infatti al
museo devi stare pure in silenzio.
RR: yes, ma il bello del web dovrebbe essere altro, no? io dico una
roba, te ci pensi e magari la contesti, ma su Facebook non c'è manco
il tasto del non mi piace  cultura dell'approvazione o del silenzio
A: hanno vinto i nazisti. non c'è nè
RR: magari fosse. Almeno avevano uniformi fighe.Hanno vinto i preti. è peggio
A: cazzo. davvero.