morea
oream
reamo
eamor
eroma
romae
omaer
maero
aerom
amero
meroa
eroam
roame
oamer
arome
romea
omear
mearo
earom
aremo
remoa
emoar
moare
oarem
emora
morae
oraem
raemo
emaro
maroe
aroem
roema
oemar
omare
mareo
areom
reoma
eomar
omera
merao
eraom
AH-UM MILANO JAZZ FESTIVAL
L'AH-UM MILANO JAZZ FESTIVAL, edizione 2011, ringrazia tutti coloro che
hanno partecipato al Kind Of Blue Poster Art Contest
e che, con le loro opere, hanno dato al tema un'interpretazione personale
originale e creativa.
In una prima (difficile) selezione, la giuria ha individuato 32 opere, che
saranno pubblicate poco prima dell'inizio del festival sul sito
www.ahumjazzfestival.com: è stata appositamente creata una sezione contest
completa di photo gallery.
Anche l'account FaceBook del festival (Ah-Um Jazz Festival) darà spazio ai
32 artisti e ai loro lavori.
Scoprirete on line se siete parte di questo gruppo!
Una seconda selezione ha scelto invece, nel gruppo dei 32 artisti, 9 opere,
che sono state pubblicate sul materiale promozionale del
festival, un mini magazine di 16 pagine stampato in 10.000 copie e
distribuito nei luoghi significativi della città.
I 9 VINCITORI, le cui opere sono state pubblicate sul minibook di Ah-Um Jazz
Festival, sono:
AKA B
ANTONIA BONETTI
GABRIELE BUGATTI
DOMENICO LOMBARDO
MAURO MODIN
PIETRO PUCCIO
IRENE RINALDI
VANIA ELETTRA TAM
OMER TDK
Speriamo vivamente di incontrarvi giovedì sera presso The Don Gallery
Grazie a tutti!
Uff. Stampa
AH-UM JAZZ FESTIVAL
ore 21.30 - The Don Gallery, via Cola Montano 15 – tel. 0222220128
NEW NIDO QUINTET
DOPPELGäNGER@COMBINES XL
Vernissage 5 maggio 2011 dalle 18.30 alle 22.00
Bi-personale di 2501 + AKAB
Doppleganger
Più che una mostra un incidente; un taglio che divide in due parti il vostro sguardo, da un lato il figurativo ferale di Akab, dall’altro l’onirismo psichedelico di 2501. Due modi di pensare il segno a confronto, un viaggio nell’assimmetria e nel doppio. Una mostra Doppleganger che assumerà la forma del vostro inconscio....qualunque esso sia.
l doppleganger è l’immagine spettrale, il doppio in cui specchiarsi porta la morte: il proprio simmetrico irreale. Nella storia dell’uomo il mito del doppleganger trae la sua origine nelle religioni semitiche in cui all’idolo, è attribuito il peccato più nefasto: l’idolatria. Adorare un’immagine è impuro, perché significa attribuire ad un oggetto la dimensione del reale, alla figura il valore della persona, all’animale quello del dio. Il doppleganger è così un’immagine che non ha la consistenza della realtà, a cui avvicinarsi, e credere nella sua realtà porta inevitabilmente alla morte. E cos’è l’arte se non un doppio del suo artista? Cosa sono le opere contenute in questa mostra, se non tanti dopplegnanger? Sono oggetti che riproducono uno dei mondi del loro creatore, il cui contatto con l’artista è stato, almeno emotivamente, mortale. Non a caso non coesistono mai l’autore e la sua opera; l’una si nutre delle energie vitali dell’altro; una vive in un confine immateriale e intangibile, ma del suo demiurgo continua a mantenere le fattezze ( seppure interiori), l’artista poi non ne sa spiegare, se non sommariamente la genesi o lo scopo. Non esiste arte razionale e pianificata, perché l’arte è un’immagine intangibile di un universo personale; con l’arte non si entra in contatto reale, si ci limita a quello figurale, all’idolatria.
Doppleganger
Il doppleganger è l’immagine non reale, l’unico sdoppiato da cui la lontananza mantiene in vita: un asimmetrico sostanziale. Il doppleganger nasce nel mondo romantico come anelito di unicità eroica a cui la massa sembra opporsi come nemico. La leggenda vuole che anche il poeta Shelley incontrando il proprio doppio venisse condotto alla morte; anzi gli bastò che il suo doppio gli comparisse in sogno. Il doppleganger è così un’immagine che non ha la consistenza dell’originale, a cui avvicinarsi porta alla morte dell’Uno di partenza, perché esso stesso non si può più identificare come unico . E cos’è l’arte se non un doppio del suo artista? Cosa sono le opere contenute in questa mostra, se non tanti doppleganger? E allora può sopravvivere un artista all’incontro con il suo doppio, come sopravvivere al proprio doppleganger? Semplicemente artista e opera non coesistono, si sfiorano, sembra che l’uno non rispecchi più l’altra. L’autore non riesce più a dare ragione del suo segno, non se ne capacita. L’opera dal canto suo invece sembra trasformarsi in un doppio benefico, portando in luce scaglie profonde dell’esistenza del suo creatore, a lui sconosciute. Viene così a donargli una seconda vita, un’individualità rafforzata. Non esiste arte razionale e pianificata, perché l’arte è un’immagine intangibile di un universo personale; con l’arte non si entra in contatto con il molteplice, si incontra una persona, un individuo: un’unicità.
Doppelganger
Dal 5 maggio 2011 al 16 giugno 2011
@COMBINES XL
Via Montevideo 9
Orari mostra:
Lunedì 15.15-19.15
Dal martedì al sabato 11.00-14.30 / 16-19.30
Info: info@combines.it
www.combines.it/blog
Bi-personale di 2501 + AKAB
Doppleganger
Più che una mostra un incidente; un taglio che divide in due parti il vostro sguardo, da un lato il figurativo ferale di Akab, dall’altro l’onirismo psichedelico di 2501. Due modi di pensare il segno a confronto, un viaggio nell’assimmetria e nel doppio. Una mostra Doppleganger che assumerà la forma del vostro inconscio....qualunque esso sia.
l doppleganger è l’immagine spettrale, il doppio in cui specchiarsi porta la morte: il proprio simmetrico irreale. Nella storia dell’uomo il mito del doppleganger trae la sua origine nelle religioni semitiche in cui all’idolo, è attribuito il peccato più nefasto: l’idolatria. Adorare un’immagine è impuro, perché significa attribuire ad un oggetto la dimensione del reale, alla figura il valore della persona, all’animale quello del dio. Il doppleganger è così un’immagine che non ha la consistenza della realtà, a cui avvicinarsi, e credere nella sua realtà porta inevitabilmente alla morte. E cos’è l’arte se non un doppio del suo artista? Cosa sono le opere contenute in questa mostra, se non tanti dopplegnanger? Sono oggetti che riproducono uno dei mondi del loro creatore, il cui contatto con l’artista è stato, almeno emotivamente, mortale. Non a caso non coesistono mai l’autore e la sua opera; l’una si nutre delle energie vitali dell’altro; una vive in un confine immateriale e intangibile, ma del suo demiurgo continua a mantenere le fattezze ( seppure interiori), l’artista poi non ne sa spiegare, se non sommariamente la genesi o lo scopo. Non esiste arte razionale e pianificata, perché l’arte è un’immagine intangibile di un universo personale; con l’arte non si entra in contatto reale, si ci limita a quello figurale, all’idolatria.
Doppleganger
Il doppleganger è l’immagine non reale, l’unico sdoppiato da cui la lontananza mantiene in vita: un asimmetrico sostanziale. Il doppleganger nasce nel mondo romantico come anelito di unicità eroica a cui la massa sembra opporsi come nemico. La leggenda vuole che anche il poeta Shelley incontrando il proprio doppio venisse condotto alla morte; anzi gli bastò che il suo doppio gli comparisse in sogno. Il doppleganger è così un’immagine che non ha la consistenza dell’originale, a cui avvicinarsi porta alla morte dell’Uno di partenza, perché esso stesso non si può più identificare come unico . E cos’è l’arte se non un doppio del suo artista? Cosa sono le opere contenute in questa mostra, se non tanti doppleganger? E allora può sopravvivere un artista all’incontro con il suo doppio, come sopravvivere al proprio doppleganger? Semplicemente artista e opera non coesistono, si sfiorano, sembra che l’uno non rispecchi più l’altra. L’autore non riesce più a dare ragione del suo segno, non se ne capacita. L’opera dal canto suo invece sembra trasformarsi in un doppio benefico, portando in luce scaglie profonde dell’esistenza del suo creatore, a lui sconosciute. Viene così a donargli una seconda vita, un’individualità rafforzata. Non esiste arte razionale e pianificata, perché l’arte è un’immagine intangibile di un universo personale; con l’arte non si entra in contatto con il molteplice, si incontra una persona, un individuo: un’unicità.
Doppelganger
Dal 5 maggio 2011 al 16 giugno 2011
@COMBINES XL
Via Montevideo 9
Orari mostra:
Lunedì 15.15-19.15
Dal martedì al sabato 11.00-14.30 / 16-19.30
Info: info@combines.it
www.combines.it/blog
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