monarca menarca vagina che sanguina

egregio
alcune domande/richieste riguardo a monarch.
seguono alcuni appunti/elaborazioni personali sui dettagli dell'opera. spero che tutto questo non venga recepito come insolente critica. i tuoi lavori sono molto godibili, sia chiaro.

I. era da quasi un lustro che non mi degnavo di comprare un libro. le informazioni su monarch apprese dal web mi hanno indotto a questo grande passo. a questo sforzo inaudito, a questa concessione all'economia. dimmi: questo ti fa timidamente gongolare, arrossendo e stringendoti fra le spalle borbottando "oh beh, oh beh...", oppure ti fa inturgidire il glande?

II. mi sembri sano e paffuto. dunque non credo che la tua creazione artistica derivi dall'elaborazione di esperienze personali, per quanto riguarda la descrizione della condizione di vittima. devo presumere che invece il ruolo di carnefice ti ha visto protagonista? oppure l'immedesimazione è avvenuta tramite la buona droga che a quanto pare apprezzi non poco?

III. immagino tu abbia visto martyrs. ti ha commosso? oppure hai pianto dal pene? voglio un altro film come martyrs. dimmi qual è.

IV. voglio titoli di libri e libri sul progetto mkultra. in particolar modo riguardanti le informazioni che fornisci nel metodo 21/lato carnefice ("...mostrava di possedere nozioni che non poteva conoscere"). e la fonte attraverso cui sei venuto a conoscenza del metodo d'addestramento dei nazisti che prevedeva il sacrificio canino.

V. era previsto che la copertina del lato carnefice riportasse un volto femminile, con la serratura che indica passività?
era previsto che la copertina del lato vittima riportasse un volto maschile, con la chiave che indica il chiavare, o, più elegantemente, il penetrare (nella mente)?
era forse previsto l'esatto contrario? oppure questa scelta fa parte dell'ambiguo gioco di contrari che permea tutta l'opera?

VI. siamo davvero sicuri che le icone in basso ai testi dei metodi 1, 2, 3, 5, 7 e 18 del lato carnefice siano quelle giuste?

VII. tutti quei pixel nelle campiture nere delle illustrazioni. eran davvero programmati? microscopiche componenti geometriche, grafiche, tra segni pittorici impulsivi. non ti spezzano il cuore?


N: (i punti III, V e VI ti saranno già stati esposti da legioni e legioni. questo non mi ha impedito di presentarteli comunque senza ritegno alcuno).


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LATO CARNEFICE

METODO 1. non esistono piccole illuminazioni. solo luce irradiante o miraggi. si vede chiaramente solo in assenza di orizzonti.

M 2. se la vera arte è la persona, viva, allora l'arte intesa come prodotto della persona è merda. è arte ciò che palpita e può sentire? ma l'arte inanimata in quanto non possiede vita propria è ancora parte dell'artista. l'artista che crea su carni vive altrui non ha meriti per ciò che crea: quel che sente ciò che è stato creato potrebbe non corrispondere a ciò che l'artista voleva che sentisse. vita propria, valore proprio; ma ciò che supera la vita si espande in ogni dove. forse ha merito solo l'artista che crea ciò che diviene partecipe dell'esistenza di tutto? ma ciò che è universale è irrintracciabile, non può esser individuato, né celebrato.

M 3. mettere continuamente in discussione opinioni e verità. porta ad abbandonare opinioni e verità. rigettarle. e al dolore, quando si smette di credere? forse quando le sofferenze sono abbastanza varie e contrastanti da portare all'esasperazione nel cercare di gerarchizzarle per sperare nel meno peggio?

M 4. "non ti condannerò a tutto questo. a una vita condannata a morte". ...ma a una morte condannata a vita. DESTINATA a vita.

M 5. "la sua merda tutti i giorni". era sgradevole particolare da subire e sopportare o piccolo piacere fatuo come il week-end al lago? se la signorina amava la merda, il maestro sbaglia nel cagarle in bocca: non si cambia quando si gode.

M 6. si è liberi quando si rifiuta. si può fare tutto quando si sa di poter rifiutare tutto. esegui, ma non creerai vincoli con il risultato. perché fabbricare ricordi di ciò a cui si potrebbe voler ritornare? limitato è chi vuole aggrapparsi a quella che si suppone sia la vita.

M 7. in frantumi, si è ancora qualcosa. polverizzati, indistinti, si potrebbe essere ogni cosa, ma non si è più COSA. le aspettative del maestro vengono superate. le aspettative del maestro vengono deluse: nulla più si può ricomporre a piacimento.

M 8. è schiavo dello schiavo se vuole finalizzare lo schiavo ad uno scopo. invece lo schiavo non è più schiavo perché non attribuisce più etichette alle condizioni, passo successivo all'aver applicato quella di "schiavo" ad ogni condizione. il maestro che capisce questo sa d'esser situato più in basso della condizione di schiavo dello schiavo: è schiavo FRA gli schiavi. perdita della possibilità di scoprire qualcosa di rango inferiore con cui consolarsi.

M 9. ...se senti qualcuno vaneggiare sulle possibilità di trasfigurazione attraverso il dolore, sappi che non saprà trarre un cazzo di niente nemmeno dalla più insignificante sofferenza.

M 10. l'esitazione del carnefice prolunga i patimenti. l'aguzzino perfetto è quello insicuro, che conserva un fondo di pietà? o quello così ingenuo da portare dentro di sé la convinzione che storpiare è meno peggio di uccidere?

M 11. ...non dopo l'ultimo passo, ma dopo l'ultimo sforzo per trascinarsi. ironia: ci si inoltra nella verticalità nel momento stesso in cui si procede quanto mai prima d'ora orizzontalmente.

M 12. il miracolo è diventar liberi prima della morte. morire prima di morire o... vivere prima della vera vita?

M 13. la persona supera la sua condizione, smettendo d'esser persona. il cane supera la sua condizione diventando persona. la trasformazione avviene quando, a fine addestramento, riesce a sbranare il suo addestratore.

M 14. dio è dove non c'è neppure più bisogno di certezze. il vero re è la corona che su tutti può calzare, impassibile. il re, il dio, è il principio indifferente che tuttavia scatena brama d'esser acquisito in quanto lo si confonde con la verità.

M 15. l'elefante sogna d'essere topo. ed è condannato. ma se l'individuo sogna di non esser individuo? la speranza può svelare la verità. confinàti nel corpo, lo si trovava accogliente. confinàti nel corpo e nella scatola, si rivela l'evidenza della prigionia. quanto bisogna inspessire i muri del carcere per ottenere la comprensione che è inequivocabilmente carcere?

M 16. comprendere la relatività, comprendere l'inaffidabilità del soggetto. smettere di esser soggetto. basta oscillazione tra le parti, le parti sussistono senza tensioni. sintesi. da uomo-soggetto, a schiavo senza identità, a oggetto. merda in bocca, niente disgusto. solo materia dentro materia. superati i confini.

M 17. quantificare significa supporre la possibilità di un limite alla frammentazione. non ai numeri bisogna prestare attenzione, ma alla loro infinità.

M 18. ci sono simboli laddove ci sono riferimenti. l'assenza di simboli è il... simbolo dell'assenza di limiti e confini. abbiamo concordato che la morte è simbolo di fine. è solo fine dei simboli. non della vita.

m 19. muore una personalità, ne nasce un'altra. e così via. l'obiettivo comune? seguire un obiettivo. la differenza con la vita dei "non-schiavi"? nessuna. la madre ha l'obiettivo di cagare il figlio, il figlio ha a sua volta un obiettivo, forse non di cagare, ma quel che produrrà sarà comunque merda. ...ma nel forzare il ciclo che porta al perpetrare il dover coincidere con uno scopo, qualcosa si scolla. fuori dalle personalità, qualcosa si crogiola beato di non prender parte.

M 20. ciò a cui si attribuisce valore, lo acquisisce VERAMENTE. inaspettatamente, incredibilmente. ...tutte quelle storie sull'età dell'oro, sui primitivi con la ghiandola pineale decalcificata... non erano stronzate? cagavano in terra, arrancavano trascinando ciocche impelagate di tarzanelli, tuttavia erano salvati dal loro semi-mutismo?

M 21. sorbole, l'organismo non sviluppa rapidissima tolleranza all'lsd? 5 gocce al giorno, ogni giorno? la tolleranza al dolore si sviluppa molto più lentamente di quella alle sostanze chimiche. abbiamo più risorse nella nostra carne di quelle che possiamo trovare fuori da essa, evidentemente. si fatica maggiormente a non sentire se stessi piuttosto che il mondo. quando non sentirai più te stesso il mondo sarà meno di un ricordo.

M 22. mark twain disse il contrario: "la più grande differenza fra realtà e fantasia è che la fantasia deve essere credibile". evidentemente l'esistenza del progetto monarch apparve improbabile a chi fosse abituato ad un mondo altrettanto poco plausibile. il confronto non è tra concepibile e inconcepibile, ma tra due forme di inconcepibilità che contrastano. il progetto monarch era TROPPO POCO SUBDOLAMENTE mostruoso.

M 23. "nutrimento-territorio-riproduzione". trauma-depersonalizzazione-riscrittura. l'alternativa alla vita si basa sulla reinterpretazione delle sue fasi. entra il nutrimento nello stomaco? entrano cazzi nel culo e aghi nella carne. si ricerca un luogo in cui prosperare? pignoramento di ogni zona adatta ad accogliere qualsiasi forma di volontà. entra il cazzo nella figa? entrano nuove nozioni.

M 24. il sogno è la vera vita. la vera privazione del sonno è eliminare la (falsa) veglia.

M 25. "...acquista una sua precisa direzione ampliando la visuale". ...o penetrando nel frattale. quale direzione prendere per sottrarsi allo scopo, alla ripetizione? dove cazzo è la linea verticale? qui c'è solo prima e dopo, dentro e fuori... la "noiosa pretesa di eternità" ha senso di perdurare se si riusciranno a concepire nuovi movimenti.

M 26. maestro o aguzzino? vuole condurre alla luce e far trascendere gli opposti? oppure plasmare un servo ciecamente finalizzato a scopi mondani? supporre che nel procedimento ci sia un che di divino è una giustificazione per non sentirsi colpevole? oppure accettare di essere a propria volta un burattino, invischiato in una processo di rincorsa verso velleità terrene, è un pretesto per poter assistere a una trascendenza, a cui ispirarsi per conseguirla a propria volta?

M 27. uomini arcaici, trovandosi in un mondo ostile, si rivolgevano a presunti dèi, emancipandosi dai vincoli imposti dall'istinto di conservazione. presumendo di esser parte di dio, si è meno imbrigliati dal mondo. ma alcuni cercarono di soggiogare il mondo alle necessità dei corpi. la tecnica portò infine ad alienazione e isolamento. quanti dei moderni falliti, nella solitudine, sapranno scoprirsi asceti?

M 28. "i nostri limiti sono idee nella testa". i nostri limiti sono le carni che ci confinano. osserva la trasformazione, e se ne compiace. ma non può non ammettere quanto approssimazione ci sia in ogni valutazione, in ogni tentativo di empatia. lo schiavo è passato da ordinario essere vivente a spirito. e il maestro non potrà mai immedesimarsi in tale condizione. lo sguardo perso di chi non è più di quaggiù ferisce più di un ghigno sardonico.

M 29. tu hai ottenuto il privilegio di non aver bisogno di sapere quello che dico. io ho la NECESSITA' di avere la certezza di capirti, per arrischiarmi ad importi nuove forme di apprendimento.

M 30. ...e quando ti avrò ricondotta all'uno, sarà bruciante la sensazione di essere rimasto fra i tanti altri numeri, tanto bruciante da farmi sentirmi uno zero.



LATO VITTIMA.

M 1. un "maestro" può davvero considerarsi tale - o agire come se fosse tale rendendosi efficace quanto un maestro effettivo - se sa di essere precario e interscambiabile? si può esser coercitivi senza la persuasione di sentirsi insostituibili?
e: la canna della pistola deve essere utilizzata per fottere, o solo infilata minacciando di premere il grilletto?

M 2. immagine di ragno chiuso in gabbia. perché confinare un animale già abituato all'immobilità? invece sgargianti cocorite, solite a librarsi e planare, se sottratte alla loro condizione, possono trovare dio? o esser programmate a ucciderci tutti dopo aver trovato dio? forse dio è poca cosa, se chi lo trova può esser riportato a terra e ricondotto a uno scopo.

M 3. la passività, il lasciarsi fare, il subire... non sempre portano alla trasformazione. niente si cancella, niente sorge, se nulla si strappa. ci si strappa alla personalità strappandosi i tendini cercando di strappare le corde.

M 4. quando si trattiene il fiato. quando si è al limite, ci si chiede quanto perduri quella sensazione prima della perdita di coscienza. ci si accorgerà del momento di perdita di coscienza? o vi si sprofonderà come si sprofonda nel sonno? dev'essere insoddisfacente non rendersi conto di una transizione che necessita di tanto sacrificio.

M 5. far tabula rasa = armonia. armonia = simmetria. forse sarebbe più opportuno imporre il freddo e il caldo ai lati del corpo, anziché agli estremi. altrimenti, in quale punto confluirebbe la sintesi? tra vagina e ombelico? la sintesi deve diramarsi come costole.

M 6. "penso alla scatola e smetto di urlare". la pressione di strette pareti sulle ferite lenisce il dolore? il glande, unico organo spellato assieme agli occhi, forse patisce la stretta del prepuzio? eppure, da bambino pativo lo scappellamento, e avrei reputato impossibile vivere circoncisi, se avessi saputo cosa fosse la circoncisione. amavo la mia scatola.

M 7. se si gira su se stessi prima o poi si cade fuori da se stessi? "scoreggi piano piano per non far rumore, poi ti giri di colpo per sentirti l'odore". e la vittima monarch, si sniffava flatulenze o si vedeva l'anima? o l'anima si vedeva il corpo beata di non dover più petare?

M 8. non ho mai capito. senza occhi, ma sotto dmt, ci si può ritrovare a dire "quanto cazzo brucia"?

M 9. dev'essere frustrante, per chi sa di essere energia, e non polpa e ossa, soffrire per il contatto con ciò che ha il privilegio di sapersi inequivocabilmente energia. impossibile relazione tra simili. bruciare la carne è bruciare l'illusione in cui la carne consiste?

M 10. siamo obiettivi: quel che abbiamo dentro ci spaventa solo quando caghiamo stronzi la cui lunghezza è tale da svilire le dimensioni del cazzo. al cazzo non possiamo aggiungere altra carne di cazzo per modellare un megacazzo. un megastronzo è invece facile da creare. si ha potere solo su ciò da cui ci si deve liberare. si avrà potere sulla carne quando la si considererà merda.

M 11. se meister eckhart non è mai stato appeso in posizione o-kee-pa, è stato a causa del non potersi privare dell'abito domenicano, lasciando liberi i testicoli di fluttuare orbitando come satelliti attorno al glande rivolto verso il centro della terra.

M 12. la coscienza si libera da sé attraverso l'esubero di se stessa. la carne si libera da sé attraverso la sua riduzione. la carne può elevarsi al rango della coscienza se segue i suoi stessi processi. la carne può liberarsi da sé attraverso l'esubero di se stessa solo tramite l'autocannibalismo. più dolore, meno coscienza. più carne mangiata, meno carne attaccata.

M 13. "risveglio" non ha mai avuto accezione più letterale.

M 14. grandi e piccini amano la vagina perché i suoi tessuti sono così elastici da poter resistere ad ogni spinta, compressione e trauma.

M 15. privazione di percezioni o di ricerca di senso? la ricerca di senso non esclude immagini. e son qui descritte vividamente.

M 16. in quegli anni la ketamina venne scoperta. nel corso del progetto mkultra venne sperimentata per le prime volte?
e: il caduceo è simbolo di equilibrio. ma le sostanze citate frammentano la personalità. la coscienza che mette ordine alla personalità quanto deve essere raffinata per trovare coerenza in ciò che è molteplice e difforme? non coscienza tra le coscienze, ma coscienza sopra le coscienze, dev'essere.

M 17. nel corpo sono presenti sostanze che non sempre si rimescolano nel modo adeguato. riversare nel corpo agenti chimici che anticipano il momento in cui l'equilibrio delle componenti viene meno porta alla consapevolezza della vera natura alla base dei rapporti tra umori e secrezioni. sfruttamento reciproco, e invidie pronte ad esplodere. come fuori dal corpo.

M 18. senza gambe e braccia in funzione non si raggiungono mete. si fa in modo che le mete ci raggiungano. "se maometto non va alla montagna...". quale meta il paralizzato attrae a sé? la meta privata dal rendersi desiderabile. raggiunto un luogo, si desidera un altro luogo. e poi un altro luogo. dislocando gli arti si evita la continua dislocazione del desiderio.

M 19. decomposizione vissuta crea tolleranza verso la decomposizione contemplata? marcisce l'io, e non fotte più un cazzo del corpo che imputridisce accanto?

M 20. gli uccellini blu ci cagano negli occhi, per questo non possiamo perderci nella luce. possiamo raggiungerla diventando noi stessi uccellini blu. diventiamo nido, e non solo cagatoio, degli uccellini blu. essi si trasferiranno nel nostro culo, imbottendolo di paglia. e noi ci trasferiremo nell'uovo.

M 21. se anche il carnefice è schiavo, chi comanda? chi impone senza subire? i rapporti sono gerarchicamente strutturati a piramide o circolarmente? la vittima delle vittime induce a uno stato di moto tutti gli altri componenti che si mobilitano per comprendere e possedere il suo stato di... quiete.

M 22. nero traeva gratificazione dal rapporto nel saper fare ciò che gli si impartiva di fare. nulla poteva imparare subendo. l'alunno ideale è quello che non può, non deve mostrarsi grato. solo così non creerà esitazioni nel maestro-carnefice.

M 23. se "qui non esiste morale" esiste comunque il morale dei fanciulli. e il dovere di tenerlo basso tenendo alti i cazzi duri che li inculeranno. porco dio.

M 24. cliff robinson era ginecologo, conosceva i segreti della figa e dell'utero. la visione di un negro borghese che fruga vagine prepara al momento di sgravare.

M 25. se entra il demone, forse esce la personalità. e il povero demone sarà il nuovo esiliato nel corpo.

M 26. solo parole? il papà rese rossa e dolente la guancia con uno schiaffo in seguito ad un "dio cane". ma ora "dio cane" lo dice il maestro, e la guancia diventa tumefatta per i colpi di cazzo che riceve dall'interno.

M 27. se dio è spirito non ha carne per fottere. può penetrare nei corpi solo se scorreggiato in bocca da culi d'angelo. lisce e morbide natiche di cherubini accolgono il volto, contro di esso premono; le labbra si protraggono in cerca d'ossigeno, ma lo sfintere si estroflette adattandosi ermeticamente ad esse. e depone tra lingua e palato il supremo.

M 28. cambiare di continuo i connotati. quanto cazzo sono precari. più mutano, più cresce l'evidenza della loro inconsistenza. e finalmente ci si volge all'essenza.

M 29. si abbandonano padre e madre. perché il cazzo del padre non abbandonò abbastanza in fretta la figa della madre, e l'utero della madre ci abbandonò. fuori.

M 30. non si crede più a ciò che si è subìto, ma non si può nemmeno più tornare a credere nel mondo. il mondo era più vasto e caotico di quella stanza, ma non sapeva imporsi a sufficienza per rendersi improponibile. quella stanza era parte del mondo; ora, fuori, nel mondo, si è consapevoli che le sue parti possono sottoporre a smisurate inculate. così si impara a non esser più indulgenti verso ciò che, pur apparendo sinistro ed improbabile, veniva accettato sperando che si limitasse a sfiorarci.