AUTOPSIE 0.2

Mauro Uzzeo

   
      (no, aspetta, ma seriamente ti stupisce che roberto torna dalle ferie, legge i tuoi status, i tuoi "tu ti piacerai, ma mi fai ancora più schifo", gli sfottò ecc e non ti rimanda indietro in qualche modo l'insulto?
      Posso capire che magari t'aspettavi qualcosa di diverso ma diciamo che se gridi "stronzo" a uno, ci sta che quello ti risponde "stronzo tu".
      E' una cosa da ragazzini, vero. Come gridare per primo "stronzo".
      E ora infatti entreremo nel nostro nuovo e appassionante discorso:
      "Perché Gabriele può cacare il cazzo solo se lo chiama col suo nome ossia Cacare il Cazzo." :-):-)
      Dammi cinque minuti che mi titillo le dita.


Burney Akab Aion


      ma dai. quel titolo era per ridere. cmq hai ragione. è tutto normale. solo che continuo a pensare che il livello sia troppo basso. non c'è una roba che dice che possa aver un qualche riscontro con la realtà. come quando parla dello shok studio o del mio presunto fallimento ventennale. cosa dovrei fare secondo te, abbassarmi al suo livello e smontargli punto per punto?roba da lei non sa chi sono io?..ignorarlo per finta, come si usa oggi?


Mauro Uzzeo

   
      cazzi tuoi... ho appena scritto un papiello infinito. Ora te lo leggi tutto. E seduto comodo, non per strada da uno di quei cellulari moderni che avete voi giovani.


Mauro Uzzeo


      Dai discorsi fatti ieri emerge una nostra divergenza di opinioni sull'approccio ai fumetti, e alla fruizione dei mezzi di comunicazione tutta. Per te zagor non deve esistere e Daniel Clowes si. Per me Zagor e Clowes devono coesistere e complementari uno all'altro. Entrambi, in momenti diversi, m'hanno dato strumenti per comprendere cose, poi sta alla persona modulare il proprio bisogno e i propri bisogni.
      Vabbè, questo per ridurre tutto ai minimissimi termini e per affrontare la questione "Cosa non ha funzionato quando invece avrebbe potuto uscirne fuori qualcosa di interessante".

      Allora, venendo a noi. Il dialogo è uno strumento sostanzialmente sbagliato. SI, la sto prendendo lontanissima ma tanto sono sicuro che mi leggi lo stesso.
      Su 100 parole che usiamo, in media 98 ci servono per scongiurare che quelle uniche 2 veramente importanti non vengano fraintese, però è uno dei pochissimi - forse l'unico - strumento che abbiamo, quindi ci tocca farlo funzionare.

      E' una cosa su cui mi spacco il culo da anni visto che alla fine il mio lavoro consiste, ormai da troppo tempo, nel coordinare gruppi di persone al fine di chiudere dei progetti.
      E gruppi di persone vuol dire gruppi di rodimenti di culo, di tristezze, di felicità, di scazzi, di mia moglie non me la dà, di sono troppo felice per stare qua a lavorare, ecc. In breve: gruppi di persone sono gruppi di lingue. Perché ognuno c'ha la sua. E la lingua di ognuno è motivata da quello che ha vissuto fino ad oggi e che né io, né nessun altro potrà mai sapere tranne che lui.
      Ogni persona, quindi, ha una lingua che dobbiamo imparare per evitare - semplicemente - di non capirsi.

      Tu sei il giappone, io il madagascar.
      Per cui se io ho bisogno di dirti qualcosa e mi metto a parlare in madagascarese ci sta che tu non capisci un cazzo. Ci sta anche che il mio "ciao, come stai?" madagascarese voglia dire "figlio di somara gravida" nel tuo giapponese.
      Quindi - SE VOGLIO CHE TU MI CAPISCA (stampatello ma è essenziale) - devo imparare almeno le basi del giapponese.

      Finito il necessario prologo passiamo a roberto.
      Roberto è più di un amico per me. E' un fratello.
      Ma io e Roberto non abbiamo una singola cosa in comune. Niente.

      Dice che gli piacciono i bulli. Io li odio. Prova da una vita a farmi piacere gli action e michael bay. Io li schifo. Ascolta il glam. Io la new wave. Si incazza e chiude con le persone. Io non ce la faccio. Allo stesso modo lui odia la mia attitudine di voler comunque comunicare con tutti e sempre. Odia il fatto che mi piace una cosa e il suo opposto. Odia la maggior parte di quello che leggo, guardo, ascolto.
      Se per me "la pianista" di Haneke è il film della vita per lui è Bad boys 2.

      Lui è Roberto e io sono Mauro.
      Mi sta sul cazzo che a lui piaccia Bay? No.
      Dovrebbe piacergli quello che piace a me? No.
      Mi sta sul cazzo che nei suoi John Doe lui metta pagine e pagine di scazzottate manga? No.
      Gli sta sul cazzo che i miei siano, nel peggiore dei casi, logorroici, nel migliori "coconinici" (parole sue)? No.

      Perché una cosa che abbiamo in comune è che ognuno può fare quel cazzo che gli pare (la libertà, di cui si parlava ieri).

      Prendiamo Roberto e Akab e mettiamoci in mezzo Mauro.

      Ad Akab piace la roba di Roberto? No. La trova aria fritta.
      A Roberto piace la roba di Akab? A quanto pare no. La trova vecchia e copiata.
      A Mauro piace la roba di Roberto? Si. La trovo personale e interessante.
      A Mauro piace la roba di Akab? Si. La trovo personale e interessante.

      Allo stesso modo. Perché entrambe rimandano indietro la personalità dell'autore che ci sta dietro.

      Ora, cosa crea il primo elemento di disequilibrio (come insegnano nelle scuole di cinema) ?

      Akab che va sul blog di roberto e scrive:

      AKAb ha detto...
      friggere l'aria per anni

      06/08/11 19:04

      Questo crea il primo problema.
      Akab legge il nuovo post di roberto, si deprime del fatto che per Bonelli stia realizzando la "solita roba" e decide di manifestare il suo disappunto pubblicamente. E lo fa in quel modo lì.
      Quel modo non è solo giapponese agli occhi di un bielorusso, è giapponese "stronzo". Perché è solo un insulto. In pratica entri in casa di uno che fa delle cose e gli dici che quello che fa è una merda. O meglio, è merda da anni.

      Lo puoi fare? Assolutamente si.
      Porta a un confronto costruttivo? Difficile con queste premesse.

      Quindi cosa succede? Roberto che si stava facendo i cazzi suoi ti risponde a tono, anche - devo dire - in maniera decisamente più elegante ed adulta di come avrebbe potuto:

      RRobe ha detto...
      Per Akab: lo dici dall'alto dei tuoi grandi risultati?

      1 a 1 palla al centro. Giappone - BieloRussia.

      Se non fosse che la cosa si sposta su FB.
      Allo stesso modo, Ausonia, interviene linkando il filmato di Boris in cui c'è lo sceneggiatore fallito che si pente della merda che ha fatto per anni.

      E siamo a due. Due autori entrano a casa di Roberto accusandolo di fare da anni roba di merda che danneggia le persone.

      Giappone & Lapponia contro Bielo Russia

      Roberto (sorprendendomi) per la seconda volta risponde a tono e con calma:

      Roberto Recchioni: Meno male che c'è gente come me. Altrimenti bisognerebbe leggere solo cose di gente come te.

      E Aus non risponde.

      Io la risposta di Roberto, fuor di polemica, la condivido in toto.
      Perché io VOGLIO leggere Interni. E Voglio leggere Dylan Dog di ROberto. E la nuova serie. E John DOe. E le 5 fasi. Perché mi interessa quello che dice gente come Aus e come te. E come lui.


Mauro Uzzeo

   
      Il problema però è uno e secondo me voi non vi ci siete soffermati.

      Perché Roberto non sente l'esigenza di venire sul tuo fb e perculare un link delle 5 fasi e tu si?
      E ausonia lo stesso?
      Perché?
      Qual è il problema?
      IL fatto che lui campi raccontando storie in un modo e un sistema che non vi piace?
      E cosa vi toglie? Perché non potrebbe farlo?
      E soprattutto, perché Ausonia spala merda su una persona che invece in più di un'occasione ha parlato bene del suo lavoro (pur ritenendolo lontano dalle sue corde ma riconoscendone le qualità?)
      Quello che sto dicendo non è che delle persone devi parlarne solo bene, quello che dico è che prima di lanciargli merda addosso io mi chiederei prima il perché lo sto facendo.

      Tu hai un blog. Se mi piace quello che vedo te lo scrivo. Se non mi piace, non me ne frega un cazzo di dirti che sei un coglione e la rovina del fumetto mondiale.
      Non mi piace e vado al prossimo post, in attesa che metterai una cosa che mi piacerà. Magari ti scrivo in privato chiedendoti cosa ti sta succedendo.
      Il tuo blog è gratis.
      E' a mio completo beneficio. Akab si spacca il culo a casa e io con un semplice clic posso guardarmi le sue cose e leggermi i suoi pensieri.
      Perché se non condivido i suoi pensieri di oggi, il suo pensiero di oggi, devo dirgli che è una merda?

      Vedi, io parto dal presupposto che le persone sbagliano. Non mi aspetto nulla da nessuno. Perché ognuno è già troppo impegnato a non suicidarsi da dover perdere tempo a impegnarsi a piacermi, per cui, il brutto non mi tocca ma il bello mi entusiasma.
      Perché non me l'aspetto e perché non è compreso in quell'entropia che dovrebbe cancellare invece di creare.

      Per cui se da akab trovo il brutto mi sembra normale. Se trovo il bello mi sembra l'evento che va festeggiato con le felicitazioni.

      Ma in nessun modo mi viene da incazzarmi con te se non sei come io ti voglio (esattamente come invece tu fai, con la stessa modalità, sul blog di gipi). Né mi viene da indicarti. Né viene a ROberto.

      A roberto piace le cinque fasi? Non ne ho idea. Ma penso che se gli fosse piaciuto ne avrebbe parlato sul suo blog come ha fatto per Trama di Ratigher, se non gli piace lo ignora.
      Ma non è che si sente appagato nel venire sul tuo blog a scriverti che hai fatto un volume vecchio di vent'anni e copiato a McKean.
      Cazzo gli frega?
      Voi fate il vostro (e menomale).
      Lui fa il suo (e menomale).

      Però non ti sta bene che la cosa sia chiusa qui.

      E scrivi:

      Burney Akab Aion
      ahahahahah! ti scrivo qui che andare sul tuo blog due giorni di seguito mi pare poco salutare. tu posti uno schizzo di merda di una sedia e i rincoglioniti che ti seguono godono. per me quello è friggere l'aria. ma visto che tu consideri grandi risultati morire impiegato in bonelli è evidente che siamo proprie razze diverse. inutile discutere. tu distruggi dove io costruisco.è un discorso molto triste. ma quando lo capirai, lo capirai in eterno.

      Qui il tuo giapponese è proprio ai massimi livelli. Giapponese arcaico. Tramandato da pochi scriba in un isoletta dimenticata da dio su un tempio ritenuto blasfemo dai più.
      Ci sono insulti, derisioni, accuse, giudizi, condanne e profezie :D:D

      E allora, cosa vuoi ottenere?

      Se insulti in giapponese arcaico cosa cazzo pretendi? Di avviare un confronto? DI parlare? Da "Pubblico" quello che mi è arrivato è che volevi annichilire il "nemico" con una fucilata dialettica.
      Ma quando si spara contro il nemico devi stare attento che il colpo lo colpisca bene perché se si alza chiaramente si difende.

      Allora, tu cominci ridendo di lui, lo perculi per il blog, gli dici che ci sono disegni di merda e che quelli che plaudono sono delle merde. Gli dici che morirà impiegato in bonelli e qui esponi il fianco perché è uno di quegli autori che ha fatto veramente poco in bonelli e tanto in tutto il resto (dall'autoproduzione, alle graphic novel, ai diabolik, alle serie sue, ai volumi per altri mercati) e banalizzi il punto del discorso che traspare ma non esce.
      E poi arriva lo sbaglio epico: "tu distruggi dove io creo".

      E questo pone fine a qualsiasi possibilità di confronto.
      Perché non è vero.
      Perché è una cazzata, Gabriè.
      Perché tu non crei e lui non distrugge ma entrambi raccontate quello che siete. Nei modi vostri e nelle vostre lingue.
      E il problema, il guaio, è che tu attaccando lui capovolgi proprio i ruoli.
      Te l'ha fatto notare, a modo suo, anche corbò.

      Nella "vostra" accezione voi siete Kubrick e lui Vanzina.
      E dove s'è mai visto che Kubrick si prende la briga di andare a dire a Vanzina che distrugge dove lui crea.
      Kubrick è Kubrick anche in funzione del fatto che i Vanzina sono Vanzina. E Kubrick - che sa di essere sé stesso - i Vanzina non se li incula proprio.

      Invece voi, che dall'alto sparate verso quello che ritenete "il basso" state mirando verso la porta sbagliata.
      Ma porca zozza, lo scopo è solo tagliare la testa ai re e puntare in alto. Tu ritieni che Roberto fa aria fritta? Bene.
      Che importanza vuoi dare all'aria fritta?
      Io solitamente gliene dò zero e non mi verrebbe mai in mente di scrivere a Laura Pausini per dirle che fa musica di merda, mi basta non ascoltarla.

      Leggendovi da fuori sembra che vi sentiate superiori artisticamente ma inferiori mediaticamente e allora sentite il bisogno di manifestare un cazzolunghismo artistico che, in caso fosse vero quello che dite, è superfluo mostrare.
      In caso fosse falso vi porta a puntare il dito contro l'avversario sbagliato.

      Ok, l'ho fatta troppo lunga.

      Inutile soffermarci sul resto che, come prevedibile, sono solo difese, alleanze, sfottò, bullismi e altri muri che non generano altro che una inutile e patetica distanza.

      Quello che ci tengo a dirti è che secondo me

      A) hai sbagliato i modi nel dire le cose. Se entri a gamba tesa aspettati che provino a spezzartela invece di discorrere amabilmente. Quindi, ora non puoi meravigliarti se le parti, scazzate, rispondono a tono. Ma anzi, se vuoi un consiglio, come per primo hai alzato la voce, per primo abbassala.

      B)B) state facendo una battaglia vuota. Il problema, non è roberto e non è bonelli. Quanto, più che altro, che non si riesca a creare un reale mercato parallelo.
      Spiderman non ha impedito a From Hell di uscire.
      Tex non è venuto a casa mia a strapparmi le copie de La mia vita disegnata male.
      Né dI Le 5 fasi.

      Detto ciò, mi rimetto a scrivere un John Doe che non leggerai ma che non distruggerà nulla di quello che crei.
      Giuro :D:D


Burney Akab Aion

   
      i toni, i toni..anche la isa mi rimprovera sempre per sto cazzo di modo sbagliato di pormi.
      ma voleva essere una (ennesima) provocazione.
      ausonia dice giustamente lo stesso che il lavoro di recchioni gli fa schifo anche se recchioni parla bene del suo lavoro.
      non è mica uno scambio di favori.
      io ci vedo coerenza e onestà intellettuale.
      quella onestà che in recchioni mai ho visto.
      vedo solo mosse e mossette per la sua carriera che temo lui confonda con la vita.
      sai, io me lo ricordo all'inizio .la mia idea di lui era di uno senza talento ma con moltissima ambizione. un arrivista pronto a tutto pur di realizzare il suo sogno di fumettaro.
      niente di male, infatti non me lo inculavo di striscio.
      poi io mentre si pubblicava i nostri fumettini per la dark horse ho deciso che non era il professionista dell'intrattenimento il lavoro che volevo fare. non era abbastanza. era frustrante.
      e me ne vado in islanda a dipingere quadri assurdi e a buscare la vita.
      quando torno vedo che hanno messo sul trono il più scarso di tutti. e lui se la vive pure con arroganza.
      io, che sicuramente sono una testa di cazzo istintiva (e porcamadonna amo profondamente sto cazzo di linguaggio sequenziale per bambini) a quel trono, gli do fuoco.
      ma al ruolo.
      non alla persona.
      ..per il resto prendo anche io il mio tempo per risponderti al resto.
      e in giapponese ti dico: arigatò uzzeo san.

      ps:la pianista è un capolavorone!!!


Mauro Uzzeo

   
      Nessun trono e nessun re. Più che altro divani. Divani in quantità straordinaria per permettere a tanti di raccontare con la stessa possibilità di essere ascoltati. Dando alla gente una reale possibilità di scegliere chi ascoltare.
      Aspetto la tua mail, take your time Akaburosawa.

      Ps: assoluto. Come molto haneke, dio lo preservi.


Burney Akab Aion

  
      va bhè
      visto che non dormo
      provo a scriverti altre due cazzate.
      ieri ero a cena dal mio miglior amico, nonché l'uomo più intelligente sulla terra. (altro che ozzimandias) lui mi dice che dovrei fare il salto. passare dalla pietà alla compassione.
      dice, credo che il punto sia che di di questo recchioni non te ne frega niente.altrimenti gli avresti scritto privatamente. evidentemente ti frega della gente che lo segue.
      come i fedelissimi di Vasco.
      lui scrive due stronzate e tutti ad urlare al poeta.
      dice che odio l'abbrutimento.
      che sento l'imbarazzo per il genere umano.
      era così anche con ade capone.
      con lo shok gli abbiamo rotto i coglioni fino allo sfinimento.
      voglio dire
      ma chi se lo incula ade capone?
      ma in quel momento era il simbolo dell'abbrutimento.
      mauro
      come faccio a farti capire che secondo me c'è sempre meno tempo?
      che sti eroi belli e giusti hanno fatto il loro tempo, che non si può continuare a spingere le frustrazioni.le patologie.le miserie umane.
      credi che io sia così fesso da non capire che la mia posizione è facilmente attacabile?
      superficialmente il mio sembra un discorso da gerarca nazista.
      potrei scegliere di avere posizioni più ragionevoli. più accomodanti.
      o semplicemente ignorare tutto questo orrore.
      ma io non sono fatto così
      .
      sono fatto cosà. e mi indigno. come quando apro un quotidiano. come quando giro per la città. come quando leggo le stronzate del tuo sfortunato amico.

      poi per quanto riguarda gipi è tuuuuuuuuuuuuuuuuuuutto un altro paio di maniche.
      io gli scasso la minchia perchè credo davvero che di tanto in tanto serve a tutti un calcio in culo.
      ma non c'è possibilità di comparazione.
      parliamo di un triciclo scassato rispetto ad una lamborghini fiammante.
      no way.


      ps: un giorno in cui ti senti in vena di robe pesanti guardati questo http://www.youtube.com/watch?v=WDpxFv01Odg
      che se haneke è gesù.
      bergman è suo padre.
    *
      sussurri e grida, Bergman - sono io la tua mamma
      www.youtube.com
      Sussurri e grida (titolo originale: Viskningar och rop) è un film del 1972 scritto e diretto da Ingmar Bergman.
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Burney Akab Aion

*
mi spiego?
riesci a capire di cosa parlo?
lo vedi un suo tipico lettore?
faletti brignano e ghost rider...
ripetere a pappagallo.
io mi piglio male. mi dispiaccio per lui. questo è un altro pulcino da batteria tirato su a stronzate. e siamo tutti complici.
























e aggiungo ora
è tutto un fraintendersi.